È stato un Arno pisano anomalo, molto sofferente, quello che ha ospitato la prima prova del Trofeo Eccellenza Feeder Toscana-Umbria-Marche, dove solo 14 squadre suddivise fra i campi gara di Calcinaia Paese e Calcinaia Nuovo, si sono sfidate in quello che dovrebbe essere il Trofeo più ambito dell’intera annata agonistica, in quanto massima essenza del lavoro di squadra.
Ma perché parliamo di un Arno pisano molto sofferente, quasi non fosse quell’Arno conosciuto nel mondo come uno dei fiumi più particolari e pescosi dell’intero panorama agonistico?
La risposta è tragicamente semplice: purtroppo il più importante complesso agonistico toscano, già ricchissimo di pesce, non è tutelato da zone “no kill” e per questo motivo si è trasformato in un comodo self service per le facili scorribande di pescatori (?) del tutto insensibili all’impegno richiesto e ai criteri gestionali necessari per il mantenimento di certi impianti sportivi.
Ormai è consuetudine vedere file di pescatori armati di potenti canne fisse o bolognesi e secchioni strapieni di pasture puzzolenti e sanguinolente, far man bassa di pesci gatto più grossi, ma l’aspetto peggiore della triste vicenda è che tutto questo è perfettamente legale, poiché il Channel Cat Fish è un pesce alloctono e in quanto tale andrebbe eradicato.
Comunque sia, il risultato tangibile e più eloquente lo si può facilmente rilevare dai dati dell’Eccellenza di domenica scorsa, quando i concorrenti del campo gara di Calcinaia Nuovo (dov’era consuetudine fare 35-40 kg. di gatti pro capite) si sono presentati con del pescato che solo in uno o due casi ha superato gli 8/9 kg. di clarius, lasciando alle grosse carpe il compito di condizionare l’esito della gara. Ma quello che c’è di peggio è la media del pescato, che senza il soccorso della carpa, oscilla fra i 5 e i 6 kg……Meditate gente, meditate.
Solo un po’ meno triste, ma sempre un lontano ricordo di quello che era l’Arno pisano, si è rivelato il campo gara di Calcinaia Paese, dove “l’impostazione ai gatti” fatta bene, ha pagato un po’ di più, ma anche in questo caso il fattore carpa è stato determinante, tranne nel caso di Giuliano Montedori, il fortissimo atleta dell’A.P.S. Grosseto Colmic, che vince il suo settore con 115 clarius, per un totale di oltre 22 kg.
Una gara anomala rispetto all’Arno che fu, perlopiù impostata inizialmente al pesce gatto, con pasture a grana grossa integrate con del mais, pellet e bigattini, per poi, quando il pesce gatto abbandonava le danze, girare la pesca sulle carpe, ricreando un bel prato di pascolo e facendo attese decisamente più lunghe.
In un contesto del genere c’è stato anche chi, come il mitico Roberto Manganelli, ormai per tutti Alfiere indiscusso della Lenza Senese Colmic, favorito dalla posizione di ultimo di campo gara, ha saggiamente puntato fin dall’inizio sulle carpe portando alla bilancia una trentina di pesci gatto e sette bellissime regine, per un totale di oltre 36 kg., che gli sono valsi l’assoluto di giornata…….e i goliardici commenti degli amici.
Così come è una prestazione da segnalare quella di Giancarlo Ricci, altro elemento di rilievo della Lenza Senese Colmic, che da un picchetto molto complesso e reso difficile dalla folta presenza di tanti incagli, è comunque riuscito a vincere il suo settore, giostrando con maestria ogni singola cattura.
Fra gli atleti della “corazzata” Oltrarno Colmic, fortissima ovunque, ma soprattutto in questi campi, spicca la bella gara condotta dal grande Fragolino, al secolo Sandro Lazzerini il quale, dalla posizione centrale del proprio settore e nonostante la presenza di altri ottimi pescatori locali, riesce a portare agevolmente un bel primo alla sua squadra. Bravo Fragolino.
A fronte di tutto però, chi davvero merita l’elogio più grande è certamente l’intera compagine Goldenfish Tubertini, capitanata per l’occasione da un caro amico qual è Paolo Massatani, che memore dei suoi trascorsi toscani nelle prestigiose file dell’Oltrarno Colmic, ha guidato magistralmente la sua squadra fino al comando della classifica generale. Paolo è un pescatore di grande esperienza e proprio grazie a questo è riuscito a vincere il suo settore, così come ha riportato una vittoria schiacciante anche Riccardo Zura, suo compagno di squadra; due primi di settore che, sommati agli altri punteggi di rilievo per niente scontati da chi non frequenta queste acque, portano la Goldenfish Tubertini al comando della classifica generale, seguiti a ruota da un’agguerritissima Oltrarno Colmic e dagli accaniti agonisti dell’Umbertide Fishing Team, disposti a tutto pur di restituire pan per focaccia alla capolista.
Arrivederci al prossimo appuntamento nell’Arno a Firenze, il fiore all’occhiello di quello che fu uno dei campi gara che hanno fatto la storia dell’agonismo nazionale e internazionale.
Marcello Corbelli
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