Ottobre 2022: il Canal Bianco di Adria incorona Massimiliano Tacchetto e Massimo Guidetti: i nuovi Campioni Italiani Senior e Master di pesca a Feeder
Insieme alla primavera, quando la natura si risveglia, l’autunno è sicuramente il periodo più bello per andare pesca: non fa ancora freddo, ma nemmeno troppo caldo; il pesce è nella sua massima attività e le cinque ore di una gara di pesca a feeder sono ancor più piacevoli.
Siamo in ottobre, il mese più interessante per l’agonismo e ottobre è anche il mese in cui si tirano le somme di un’intera stagione agonistica, quando si completano le fasi finali delle gare più importanti, che come sempre accade, si svolgono il quelli che sono i campi di gara più accoglienti e più uniformi del nostro panorama agonistico e il Canal Bianco di Adria, con i suoi molti pregi e qualche difetto, è indiscutibilmente uno dei capisaldi per ogni evento di alto livello.
È stata quindi Adria, e più precisamente il campo di gara denominato “Fronte Chiatte”, il teatro della finale del Campionato Italiano Individuale di Pesca a Feeder, per le categorie Senior e Master, quest’ultimo alla sua seconda edizione e già particolarmente apprezzato nel circuito alieutico dedicato.
E ora, dopo i doverosi preamboli introduttivi, passiamo alla cronaca di queste ultime due giornate di gare, iniziando dalla CATEGORIA SENIOR.
Ai concorrenti della Categoria Seniores è stato assegnato il primo tratto del campo gara, con il primo picchetto ubicato a poche decine di metri dalla sbarra d’accesso all’impianto, lasciando a disposizione di ogni concorrente 15 comodi metri di spazio per esercitare la propria azione di pesca: una delle poche gestioni illuminate che capisce l’importanza di tale spazio, necessario per la tecnica del feeder, soprattutto in ambienti caratterizzati talvolta da una forte corrente, conseguente alle maree del vicinissimo Adriatico.
Alle ore 9,20, i canonici 10 minuti di pre-pasturazione danno vita alle impostazioni decise dai vari concorrenti e diversificate fra chi ha scelto di pre-pasturare prevalentemente con brumeggio a base di sfarinati, integrati con un po’ di vermi tagliati, qualche pinkerino stirato, qualche caster, intero o schiacciato e solo dopo con un paio di pallette o tre di fouille “impongato” con la miscela di terre più adatta. Al contrario invece, c’è chi ha preferito privilegiare la dose di terra e fouille, rispetto agli sfarinati e altre esche e chi ha usato dei pasturatori decisamente più piccoli, rispetto ai consueti usati per la pasturazione pesante, segno eloquente di una scelta tutta basata sulle vivaci larvette di fouille e poco altro, se non nient’altro.
A fronte di tutto questo c’è da dire che sotto l’influenza delle fasi di marea, durante la prima parte della gara del sabato, l’acqua del canale era alta e totalmente priva di corrente, mentre la domenica la gara è iniziata quando ancora il livello dell’acqua stava salendo e con un po’ di corrente contraria rispetto al normale deflusso del canale e queste condizioni hanno permesso di gestire nel migliore dei modi la pre-pasturazione.
Già dai primi lanci dell’inizio gara, il pesce ha iniziato subito a rispondere bene e le catture si sono susseguite più o meno a una buona frequenza e nonostante gli inevitabili momenti di maggiore o minore attività, chi ha saputo amministrare bene i tempi i modi e i dosaggi di esche e pasture è riuscito ad avere la meglio sul resto dei concorrenti, mentre chi ha male interpretato queste fasi, direi essenziali, si è trovato ad affrontare lunghe e penalizzanti pause, tant’è che in molti hanno cercato rifugio nella pesca ai grossi calibri di channel cat fish o di carpe, quest’ultime davvero rare.
Al segnale di fine gara, la classifica progressiva data dalla prima prova di Ostellato, sommata a questa seconda di Adria, pone al comando Fabio Cauzzi dell’Alto Panaro, seguito a ruota da Gabriele Di Giangiacomo della Martin Alba e poi da Massimiliano Gatti della Lanza.
La gara del giorno successivo, terza e ultima prova di questo Campionato, è iniziata sulla stessa falsa riga del giorno precedente, ma come abbiamo già detto, con un po’ di corrente in risalita che, se non in qualche caso, non ha influenzato le convinzioni già assodate tant’è che anche in questa fase, la pesca si è subito orientata per tutti sulle breme e a distanze molto corte, quasi senza lanciare; c’è però da dire che la cosi detta “mangianza” è generalmente stata un po’ superiore a quella del sabato.
Finali abbastanza sottili, ma solo di rado inferiori allo 0,12 e ami compresi fra le misure del 18 e del 14, sono stati il comune denominatore per tutti in questa finale di Campionato, tranne nei casi in cui veniva tentato il colpo grosso, cercando le taglie extra large sulla linea di pasturazione o fra le pietre del sotto riva.
Al fine gara già si rincorrevano voci di uno probabile ribaltamento delle posizioni di testa, cosa che si è poi avverata, vedendo un’eccellente Massimiliano Tacchetto del Team LBF Italia, conquistare il prestigioso Titolo di Campione Italiano, risalendo dal quarto al primo posto della classifica definitiva, davanti al secondo classificato Davide Rallo della Lanza, anche lui capace di una stravolgente rimonta, che a sua volta gli ha permesso di superare una solida conferma dell’agonismo feeder, come Fabio Cauzzi dell’Alto Panaro, sceso suo malgrado dal primo al terzo gradino del podio.
Lasciamo i Senior e passiamo alla CATEGORIA MASTER
Ovvero i “giovani di una certa età”, ma sempre pieni di entusiasmo agonistico e di voglia di vincere, ai quali è stato riservato il tratto a valle rispetto ai settori della categoria Senior, staccato di una cinquantina di metri dai colleghi più (si fa per dire) giovani.
Anche se di poco a valle, il tratto assegnato ai Master, tranne nella parte terminale del campo gara, per entrambi i giorni si è rivelato decisamente meno pescoso rispetto quello dei Senior e soprattutto nella giornata di sabato ci sono state molte pesate di poco oltre il chilogrammo, con molte altre oscillanti fra i tre e i quattro chilogrammi e poche sopra a queste tristi medie, tranne nel settore terminale, dove pareva essere in un altro campo gara, poiché è stato vinto il settore con quasi 22 kg. e con gli altri che fino alla settima posizione hanno comunque superato 10/15 kg., contro i 9 / 8 kg. e via, via scemando fino ai poco più di 5 kg. sufficienti per vincere il primo settore.
Per tutto il resto, anche la gara dei Master è stata perlopiù gestita e impostata esattamente con gli stessi criteri di quella dei Senior, ma facendo molta più fatica a trovare il modo di bucare qualche pesce e anche in questo caso, per gli stessi motivi, sono stati più di qualcuno quelli che presi dall’angoscia e con alterne fortune, hanno cercato riparo nei grossi pesci gatto, presenti si, ma non per tutti.
Alla fine della prima di questa doppia di gare, leggendo la classifica provvisoria, nelle prime due posizioni di testa si potevano trovare Domenico Nizzoli e Massimo Guidetti: due pezzi da novanta della Gambero Milord; seguiti da Stefano Pacciani dell’Oltrarno, “nazionale” della Squadra terza classificata al primo Mondiale Master.
Già dal segnale d’inizio dell’ultima gara del Campionato in questione, si è capito che le breme del Canal Bianco rispondevano meglio del giorno precedente e anche operando qualche opportuna variazione sugli inneschi per ottenere mangiate più decise, una volta entrate in pastura era più facile farcele rimanere, almeno fino al passaggio delle imbarcazioni in transito, quando i vortici provocati dalle eliche spazzavano via il tappeto di pasturazione, dando vita a delle angoscianti pause, buone solo per verificare la tenuta dei nervi.
I finali piuttosto sottili e gli ami piccoli, che sembravano più redditizi, sono stati messi spesso a dura prova dalle reazioni insolite, repentine e scomposte di breme, che si opponevano alle ferrate con un vigore assolutamente inusuale per questo pesce; ma sempre di breme si tratta e alla fine, con qualche accorgimento in più, è stato quasi sempre possibile avere la meglio.
A differenza dei Senior, la classifica dei Master è stata terribilmente incerta fino all’ultima pesatura, dell’ultimo concorrente, dell’ultimo settore il quale, anche se non in corsa per il titolo, con la sua eventuale vittoria avrebbe cambiato le sorti di un podio comunque ben saldo sotto i piedi di Nizzoli e Guidetti, ma dal quale è sceso malamente Stefano Pacciani: un’agonista di indubbio valore, ma penalizzato da un picchetto decisamente sterile, che cede il suo posto a un altro personaggio di altrettanto valore come Matteo Rizzetto, della Tubertini Fishing club.
Nonostante un conteggio finale al cardiopalma, alla fine dei salmi è Massimo Guidetti che conquista il Titolo di Campione Italiano Master, scavalcando il suo consocio Domenico Nizzoli, secondo classificato, davanti al bravoMatteo Rizzetto.
Dalle sponde del Canal Bianco di Adria è tutto.
Un saluto da Marcello Corbelli
3^ prova Master Feeder 2022.pdf
PROGRESSIVA FINALE Master Feeder 2022.pdf